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In questo fine settimana, nella città eterna (non Roma, l'altra), si sta tenendo il Comicon... manifestazione che sarebbe sempre simpatico visitare, almeno una volta all'anno, ma a 'sto giro purtroppo l'occasione mi è zompata (...e non è la prima volta, a dire il vero). Non ho comprato i biglietti con un anticipo decente (buono mai in ogni caso!) come qualche altro anno, perché non sapevo se sarei potuta andare o avrei avuto altri impegni inderogabili tra le scatole (sigh)... e nel fine settimana scorso ci avrei fatto un pensierino, ma poi sono andati sold-out. Pazienza. 😭
Tuttavia, questo è uno dei casi in cui — configurandosi come una rara eccezione alla legge di Murphy — non tutto il male viene per nuocere. Infatti, anche se non ho potuto vedere i femboy al Comicon, ho comunque visto i femboy a Napoli... ossia, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli!!! E si, dico davvero, non sto scherzando; tra le varie cose che c'erano da vedere, tutte di epoca romana, devo riconoscere che una statua in particolare è decisamente intrigante. (...È un femboy, appunto; e non dovrebbe stupire, visto che qui ho già parlato altre volte di femboy nell'antica roma.)


Ho trovato una scheda di approfondimento in PDF sul sito del museo, che spiega dettagli sia interessanti che noiosi a proposito della storia della statua, tra cui alcuni riguardo questa bellissima promiscuità... che ancora una volta ci ricorda che zoomer e millennial non hanno inventato assolutamente una mazza in termini di espressione personale e reinterpretazione della bellezza, e i veri tempi basati erano in realtà quelli dell'impero romano (argomento a cui, da femcel quale sono, penso almeno 9 volte al giorno), a cui davvero si dovrebbe aspirare a tornare, mandando al diavolo sia conservatorismi che progressismi. 🥺
Praticamente, quando questa opera sublime fu scoperta, il tizio lì pensò inizialmente fosse una generica statua femminile... Solo dopo aver analizzato la forma dei capelli (lunghezza particolare a parte) e gli oggetti tenuti in mano, allora collegarono i puntini, e decretarono che è proprio dedicata al dio Apollo... sicuramente provando un po' di incredulità sotto sotto, visto come lui viene di solito rappresentato in buona parte delle statue — persino in altre dello stesso genere, come si vede su Wikipedia. Però dai... detto francamente, dal dio della musica, della scienza e dell'intelletto, ci aspettavamo davvero qualcosa di diverso? 😹
Ci aspettavamo che fosse un culturista nel senso di palestrato coi pettorali, anziché nel senso di uomo di cultura? Ci aspettavamo che non avesse un seno ben evidente, seppur compatto e armonioso, sotto quella sua veste — che, come molti abiti stilosi di quell'epoca, oggi sarebbe considerata tutto fuorché maschile? Ci aspettavamo che non portasse dei capelli si ben ordinati, ma comunque lunghi e setosi? Assolutamente NO. Chi si aspettava che la verità fosse la storiella incompleta che puntualmente raccontano a scuola, è soltanto un povero illuso; la vera Roma fu questa. 👏
Per concludere, evitando di parlare troppo di cosa Apollo qui raffigurato tiene nella mano destra (quella opposta alla cetra) — che le fonti ufficiali dicono essere un plettro, ma io francamente non ho mai visto plettri per strumenti a corde avere una forma così cilindrica vagamente compatta e un principio di rigonfiamento con una linea in mezzo sulla parte frontale... Ancora una volta: grazie, grazie, eternamente grazie Roma per essere esistita; la tua caduta, la quale ha dolorosamente decretato la morte del culto del bello assoluto e incondizionato, sarà davvero pianta in eterno. 🦩